Diabolik: un adattamento riuscito a metà
Diabolik è un film diretto dai fratelli Antonio e Marco Manetti, basato su una loro sceneggiatura, coadiuvati da Mario Gomboli e Michelangelo La Neve. Si tratta di una pellicola tratta dal celeberrimo fumetto creato da Angela e Luciana Giussani, pubblicato per la prima volta nel 1962.
Il film è uscito nelle sale italiane il 16 dicembre 2021, con un cast di spessore: Luca Marinelli nei panni di Diabolik, Miriam Leone in quelli di Eva Kant, Valerio Mastandrea a interpretare il commissario Ginko, tra gli altri, troviamo Alessandro Roia, Caludia Gerini, Serena Rossi.
La trama
Il copione è tratto dall’albo numero tre, chiamato L’arresto di Diabolik, uscito nelle edicole italiane il primo marzo del 1963. Tutta la storia è ambientata nei primi anni Sessanta, in Italia, ed è la storia di come il criminale abbia conosciuto la bella e fascinosa Eva Kant.
Il ritmo è lento e compassato, forse fin troppo, e sembra un omaggio dei due registi alla prima sceneggiatura tratta dal fumetto, altro prodotto dei mitici anni Sessanta. Questa scelta, che può essere interessante per gli estimatori, può risultare un po’ indigesta agli spettatori di oggi, soprattutto quelli più giovani, abituati a ben altra intensità.
A Clerville, città immaginaria, Diabolik ha messo a segno l’ennesimo colpo, sfuggendo con la sua Jaguar agli inseguimenti della polizia e degli ispettori. A distrarlo dal crimine, però, arriva la bellissima Eva Kant, che conosce perché ereditiera di un preziosissimo gioiello, il diamante rosa. Proprio quando Diabolik cerca di rubare il prezioso verrà affascinato dalla donna, sviluppando una relazione che accompagnerà lo spettatore per tutto il film. Nel frattempo, però, l’ispettore Ginko è di nuovo sulle sue orme, e stavolta sembra avere in mano un piano perfetto per catturare il criminale e metterlo davanti alla giustizia.
Regia e dettagli tecnici
Come detto, la scelta dei registi di impostare tutta la narrazione con un ritmo lento, riflessivo, compassato forse non è stata vincente. Per essere un film di azione la pellicola risulta lunga e non così avvincente, soprattutto se comparata ad altri titoli sul mercato. Certo, gli appassionati potrebbero sostenere che si tratta della scelta giusta per rendere le atmosfere del fumetto sul grande schermo, ma presenta comunque questo problema strutturale, che si ripercuote soprattutto sugli spettatori più giovani, che probabilmente non hanno letto la produzione cartacea.
A dare una marcia in più al film è sicuramente la cura posta nel ricreare fedelmente le scene del fumetto. Soprattutto gli appassionati di lungo corso noteranno i dettagli nelle acconciature, nei costumi, negli ambienti esterni e interni e persino nei dialoghi serrati, che caratterizzano tutta la narrazione.
La fotografia è di altissima qualità, e predilige le zone d’ombra e scene scure, che sottolineano l’oppressione e l’ansia che lo spettatore deve provare. Riguardo a questo, una menzione va fatta anche alla glaciale colonna sonora di Aldo De Scalzi e Pivio, che introduce alla pellicola il pubblico, suscitando il giusto stato d’animo.
La recitazione
Luca Marinelli si riconferma adatto al ruolo del criminale tenebroso, dopo la già ottima prova come Lo Zingaro in Lo chiamavano Jeeg Robot. Miriam Leone sembra tagliata apposta per il ruolo di Eva Kant, perfetta nei panni dell’amante e complice, ma anche della femme fatale a conoscenza dei propri mezzi di seduzione e di convincimento. Nota stonata Serena Rossi, che recita nella parte della moglie di Diabolik, inconsapevole e spesso giocata dal criminale.
Vale il prezzo del biglietto?
Se siete appassionati del fumetto, Diabolik vi promette soddisfazione e intrattenimento, anche se non fa gridare al miracolo, e potrebbe lasciare i palati più fini con l’amaro in bocca. Se invece siete semplici curiosi che vogliono avvicinarsi al mondo di Diabolik, questo potrebbe non essere il modo migliore, meglio partire dal fumetto.